Si tratta precisamente di fitoestrogeni, noti anche come estrogeni vegetali, sostanze strutturalmente e funzionalmente simili agli estrogeni prodotti naturalmente nell’organismo, soprattutto in quello femminile, dato che la produzione maschile è limitata. Questi composti sono ampiamente presenti nell’alimentazione, soprattutto nella soia e in altri legumi come ceci e lenticchie, e in quantità minori in alimenti come cereali integrali e finocchio. Tra gli isoflavoni più rilevanti ci sono la genisteina e la diazeina, entrambe presenti nella soia.
Isoflavoni di soia: benefici per le donne in menopausa
Le donne in menopausa ricorrono agli isoflavoni di soia, in particolare, per affrontare le vampate di calore, ma i benefici non si limitano a questo. Questi fitoestrogeni vengono utilizzati sin dalla premenopausa per migliorare l’aspetto estetico, in particolare pelle e capelli, e per preservare la mobilità delle articolazioni e la densità minerale ossea durante questa fase specifica della vita femminile. La protezione contro l’osteoporosi rappresenta uno degli aspetti cruciali, contribuendo in modo positivo alla salute ossea. Gli isoflavoni di soia svolgono inoltre un ruolo protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari.
Va notato che gli isoflavoni sono inclusi nel documento del Ministero della Salute denominato “Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico”. In particolare, sono elencati tra le “Sostanze con apporto massimo giornaliero definito”, con un limite massimo di 80 mg al giorno, indicazione valida sia per isoflavoni specifici come la genisteina che per isoflavoni in miscela.