Un cucchiaino di sale in meno: un equivalente naturale ai farmaci nella riduzione della pressione

Ipertensione

Eliminare un cucchiaino di sale da 2.300 milligrammi al giorno dalla dieta può essere altrettanto efficace nel gestire l’ipertensione quanto l’assunzione di farmaci, secondo uno studio recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Jama Network. Questa ricerca rivela che dal 70% al 75% delle persone può sperimentare una significativa riduzione della pressione sanguigna, indipendentemente dall’uso di medicinali, beneficiando sia coloro che sono già affetti da ipertensione sia le persone in salute.

Ipertensione arteriosa: una visione d’insieme

L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata da una pressione del sangue superiore agli standard fisiologici normali. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia il 31% della popolazione è iperteso, mentre il 17% è borderline. Negli uomini i valori sono più elevati nel Nord-Est (37%) e nel Nord-Ovest (32%), nelle donne al Sud (34%). In accordo con i dati riportati in letteratura, i valori aumentano con l’avanzare dell’età e nelle donne l’aumento legato all’età è particolarmente evidente dopo la menopausa.

Questo disturbo è particolarmente comune negli anziani, legato al processo di invecchiamento dell’organismo. Spesso definita come un “killer silenzioso,” l’ipertensione non manifesta sintomi evidenti, rendendo cruciale la sua identificazione attraverso appositi test.

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L’impatto globale dell’ipertensione e il ruolo del sale

Un recente rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indica che l’ipertensione colpisce circa una persona su tre a livello mondiale, e solo una su cinque riceve un trattamento adeguato. Il consumo eccessivo di sale è stato identificato come uno dei fattori di rischio per lo sviluppo dell’ipertensione. L’OMS consiglia di limitare l’assunzione di sale a meno di 5 grammi al giorno. In Italia, il 64% del sale consumato proviene da prodotti alimentari pronti, come pane, prodotti da forno, formaggi e salumi, secondo stime del Ministero della Salute.

La voce dell’esperto: Dr. Andrew Freeman

Il dottor Andrew Freeman, direttore della prevenzione e del benessere cardiovascolare presso la struttura ospedaliera National Jewish Health di Denver, sottolinea che l’aggiunta eccessiva di sale a quasi tutti gli alimenti contribuisce al consumo eccessivo. Anche un cucchiaino di sale può avere un impatto significativo sulla pressione sanguigna, evidenziando la necessità di ridurre l’assunzione di sale nella dieta quotidiana.

Lo Studio Jama Network: dettagli e risultati

Lo studio su Jama Network ha coinvolto 213 persone di età compresa tra i 50 e i 75 anni. Dopo una settimana di un’alta assunzione di sodio, seguita da una settimana di dieta a basso contenuto di sodio, la pressione sanguigna è diminuita di 6/8 millimetri di mercurio, risultato equiparabile all’effetto di un farmaco.

Norrina Allen, coautrice dello studio, afferma che il calo è stato rapido e costante per le persone con pressione sanguigna normale, leggermente alta o che già assumevano farmaci.

cucchiaino di sale

Riduzione del sale per un miglioramento rapido

Allen incoraggia la riduzione del consumo di sale, notando che, sebbene l’adattamento delle papille gustative richieda tempo, i miglioramenti della pressione sanguigna sono rapidi. Questa strategia non solo offre benefici immediati ma aiuta anche ad evitare gli effetti collaterali associati all’uso di farmaci per l’ipertensione.

Conclusioni: una scelta salutare per tutti

In conclusione, il nuovo studio evidenzia che limitare l’apporto di sodio nella dieta quotidiana può avere un impatto significativo sulla pressione sanguigna, equiparando l’efficacia dei farmaci. La gestione dell’ipertensione attraverso una dieta a basso contenuto di sale si configura come una strategia efficace e accessibile, adatta sia per le persone in salute che per coloro che già assumono farmaci. Ridurre il sale potrebbe essere la chiave per una migliore salute cardiovascolare e un futuro libero dall’ipertensione.

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La prevenzione dell’ipertensione arteriosa è ora raggiungibile tramite una dieta salutare, ricca di frutta, verdura e alimenti a basso contenuto di grassi saturi, con limitato apporto di sale. Inoltre, è possibile prevenirla aumentando l’attività fisica per ridurre il sovrappeso e, se necessario, mediante una terapia farmacologica adeguata.
Istituto Superiore di Sanità

FAQs

Ridurre il sale può davvero aiutare contro l’ipertensione?

Sì, lo studio su Jama Network dimostra che la diminuzione dell’assunzione di sale può ridurre significativamente la pressione sanguigna.

Qual è il limite consigliato di assunzione di sale?

L’OMS raccomanda di limitare l’assunzione di sale a meno di 5 grammi al giorno.

Quali sono gli effetti collaterali associati ai farmaci per l’ipertensione?

Gli effetti collaterali possono variare, ma includono spesso vertigini, stanchezza e disturbi gastrointestinali.

Quanto tempo ci vuole per abituarsi a una dieta a basso contenuto di sale?

L’adattamento delle papille gustative richiede circa un paio di settimane, ma i benefici sulla pressione sanguigna sono rapidi.

Ridurre il sale è sicuro per tutti?

In generale, ridurre il sale è sicuro per la maggior parte delle persone, ma è sempre consigliabile consultare un professionista della salute.

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